Business Travel. Dentro il cambiamento: per i viaggi aziendali meno routine e più risultati

Il tema di quest’anno, “Awake To a New Era”, invita a fermarsi e ad esaminare cosa accada davvero nel mondo dei viaggi. E il mondo del business travel non fa eccezione.
I modelli del tempo passato, fatti di agende fitte e di viaggi senza respiro, iniziano a mostrare i loro limiti. Negli ultimi anni la domanda si è trasformata, diventando più consapevole e selettiva.
Le persone – e le aziende – si chiedono non solo quando partire, ma soprattutto perché. Il viaggio d’affari ha infatti ancora senso se porta valore all’impresa, se migliora le relazioni, se aiuta a chiudere davvero un progetto. Questo modo diverso di guardare alle trasferte ha aperto spazi nuovi, meglio pensati: meno routine e più qualità.

Questo perché il viaggiatore contemporaneo tende a dilatare i margini, a vivere secondo ritmi che non siano solo quelli imposti dall’agenda. C’è il desiderio, spesso silenzioso ma crescente, di dare senso anche al tempo tra un impegno e l’altro: conoscere il luogo in cui ci si trova, respirarne l’atmosfera.

E se il viaggio è un’esperienza, allora va progettata con cura. Non tutti la attraversano allo stesso modo, per alcuni può essere più faticosa, più esposta, più incerta.
Ciò che per qualcuno è semplice, per altri è “barriera”. Ed è in questi casi, che si misura la qualità di un’organizzazione.

Ma l’offerta va in questa direzione? Fino a che punto?